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Vi è capitato di andare dal medico di base e sentirvi dire: “Eh no, queste analisi le ha già fatte recentemente, non posso segnarle. Questa visita nemmeno”.

È da tempo ormai che questo accade, ma che tra i criteri utili alla retribuzione di risultato dei medici l’INPS introducesse la loro abilità nel negare prestazioni dirette e addirittura revocare invalidità è una aberrazione inaccettabile, per usare lo stesso termine del Presidente dell’Ordine dei medici, che si e giustamente e pubblicamente scandalizzato.
Insomma cosa c’è di etico nel far risparmiare 10milioni di euro allo Stato sulla pelle dei cittadini?

L’ INPS nega che quella fatta da alcuni quotidiani sia la giusta interpretazione da dare alla delibera incriminata firmata dallo stesso presidente Boeri nel marzo scorso, ma arrivata ai media da poco.

Per quanto riguarda la revoca delle prestazioni per invalidità sembrerebbero in costante crescita sia le visite di revisione che l’annullamento delle invalidità riconosciute o la diminuzione delle percentuali di riduzione della capacità lavorativa. In alcuni casi, la revisione è richiesta anche per patologie o menomazioni non soggette a miglioramento. Staremo a vedere, intanto vigiliamo e difendiamo diritti giustamente e faticosamente acquisiti.