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DISABILITA’: LA MINISTRA LOCATELLI FA IL PUNTO CON MARIA GIOVANNA FAIELLA DEL CORRIERE DELLA SERA

DISABILITA’: LA MINISTRA LOCATELLI FA IL PUNTO CON MARIA GIOVANNA FAIELLA DEL CORRIERE DELLA SERA

La Ministra per la Disabilità Alessandra Locatelli ha fatto il punto sui nuovi provvedimenti sulla Disabilità In una esauriente intervista a Maria Giovanna Faiella del Corriere della Sera:

Mi preme innanzitutto rassicurare le tante persone preoccupate perché leggono di ‘tagli alla disabilità’: non ci sono decurtazioni a pensioni di invalidità o altre provvidenze economiche. Rispetto al “Fondo Unico per l’inclusione delle persone con disabilità” che sarà istituito dalla legge di Bilancio, – sottolinea Locatelli (nella foto)– si tratta di un modello nuovo che semplifica la programmazione degli interventiquindi la vita delle persone con disabilità. La sua dotazione di 231,8 milioni di euro l’anno, a decorrere dal 2024, sarà gestita dalla Presidenza del Consiglio e direttamente assegnata al mio ministero che, com’è noto, è senza portafoglio (senza disponibilità di spesa n.d.r.). Vi confluiranno le risorse dei fondi già esistenti, tranne il “Fondo per l’inclusione con disabilità” (100 milioni stanziati nel 2022 e nel 2023), non rifinanziato per gli anni 2024 e seguenti, ma che ho intenzione di rifinanziare presto con un intervento normativo; quindi, in seguito, confluirà anche questo nel “Fondo unico”».

Parlando dei decreti approvati dal Consiglio dei Ministri il 3 novembre 2023, la Ministra per la Disabilità ha precisato: “Quanto ai 350 milioni dirottati sul “Decreto Anticipi: «Erano nel capitolo per la legge delega sulla disabilità (n. 227/2021) e non potevano essere utilizzati perché legati ai decreti legislativi che consentiranno la sua concreta attuazione e che ancora non ci sonoI decreti “cuore” della Riforma, che riguardano la revisione dell’invalidità civile e la realizzazione del progetto di vita individuale (con la valutazione multidimensionale della disabilità), sono stati presentati il 3 novembre in Consiglio dei Ministri (dopo il via libera degli altri ministeri competenti – Lavoro, Salute e Mef- Ministero dell’Economia e Finanze); ora partirà l’iter per l’approvazione definitiva, che prevede diversi passaggi (Parlamento, Regioni ecc) e, comunque, dovrà concludersi entro giugno 2024 nel rispetto delle scadenze previste dal Pnrr; poi, il primo gennaio 2025 partirà la sperimentazione limitata ad alcuni contesti territoriali».

Alessandra Locatelli ha inoltre aggiunto al Corriere: «Vorrei ribadire il carattere epocale di questa riforma che consentirà di semplificare le procedure, quindi la vita delle persone con disabilità, ponendo fine alla frammentazione degli interventi, dei servizi e delle risorse e superando anche il problema delle visite e degli accertamenti ripetuti, spesso fonte di disagi. Faccio sempre un esempio -dice la Ministra-: una mamma che riceve una diagnosi gravissima, già certificata dall’ ospedale, poi deve seguire vari passaggi per avviare la procedura per il riconoscimento dell’invalidità (e della legge 104), a cominciare dal rivolgersi al medico di base per il certificato introduttivo, e al patronato. Non sarà più così in futuro, poiché basterà il primo certificato dell’ospedale per avviare l’iter».

“Abbiamo infine ottenuto dal MEF lo slittamento delle risorse (350 milioni)che saranno riposizionate sullo stesso “Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità” e incrementate di 85 milioni di euro l’anno a partire dal 2026. Quindi – semplifica la Ministra– i 350 milioni saranno spalmati a decorrere dal 2026».
Sempre dal Corriere quindi si apprende che, come riprogrammato dal disegno di legge di Bilancio, il Fondo prevede zero euro per il 2023; 350 milioni per il 2024; 350 milioni per il 2025 , per il 2026: 435 milioni (350 + 85); per il 2027 e seguenti: 385 milioni (300 + 85).

Tra le novità previste dalla Riforma, inoltre, ci sono: l’introduzione dell’ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) nella valutazione della disabilità; l’aggiornamento delle tabelle percentuali ferme al 1992; la definizione di «persona con disabilità», in linea con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ovvero: «coloro che presentano durature menomazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali che in interazione con barriere di diversa natura possono ostacolare la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su base di uguaglianza con gli altri»; vuol dire predisporre gli interventi necessari a favorire ambienti “favorevoli” all’inclusione delle persone con disabilità nei vari contesti di vita.

Anche quest’ultimo uno dei punti cruciali della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.